Giulia Esse
pag  299 
cartaceo 16,50 euro 
ebook 2,99 euro
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INCIPIT DEL LIBRO
La musica, per Anna, era  ovunque: camminava sotto le  scarpe consumate, sulle assi  malridotte del pavimento, fra  le pareti sottili della  mansarda, insieme al  passaggio frenetico delle  carrozze fuori dalla finestra.  Non era fatta solo di  strumenti, spartiti e cori.  Le note vorticavano confuse  nella testa in un continuo di  alti e di bassi, di toni e di  semitoni. Erano lì,  scorrevano sotto la pelle, ma  non poteva suonarle. Non  poteva sedersi davanti a un  fortepiano e muovere le dita  sulla tastiera; non poteva  impugnare un archetto e  pizzicare le corde di un  violino.
«Vostro marito non tornerà  per cena, signora?»
La voce della cameriera  rimbombò nella piccola  mansarda, il solo affitto che  due novelli sposi avevano la  possibilità di sostenere con  basse entrate.
Anna abbandonò Vienna, quella  Vienna tessuta di oro e  affronti, allontanandosi  dalla finestra tonda. Soffiò  sulle mani arrossate per il  freddo di un inverno che  attraversava le ossa e le  raccolse sotto uno scialle di  lana.
«Temo di no, Gerde. Ha  ottenuto un nuovo incarico in  una piccola orchestra.»
Superò la ragazza che si  inchinò al suo breve  passaggio. Si sedette sul  bordo del letto e osservò il  luminoso anello che brillava  al dito. Ormai lo indossava  da due mesi. Anna aveva  desiderato quel matrimonio  immensamente, nella speranza  che le sue giornate si  colorassero di timidi  abbracci e le sue notti di  sogni felici. Tuttavia, il  solco profondo delle  sopracciglia non lasciava  dubbi sulla sua malinconia.
QUARTA DI COPERTINA
Venezia 1797. Napoleone  Bonaparte è ormai alle porte  della Serenissima: dopo tanti  colpi e sventure, presto la  Repubblica cadrà. Insieme all' orgoglio della città deve  piegarsi anche quello di Anna,  giovane sposa costretta dai  debiti del marito a  trasferirsi nella casa dello  zio di lui, Fosco Alvise  Candiani, il più acclamato  compositore di Venezia.  Abbandonata in una casa  ostile, strappata ai suoi  affetti e a tutto ciò che  conosceva, Anna si aggrappa  all'unica cosa che le resta:  il suo sogno di diventare  violinista. Per farlo, è  pronta ad assumere l'identità  del marito, di cui nessuno ha  più visto il volto fin da  quando era ragazzo. Nei panni  di un uomo, Anna trova la  libertà che ha sempre bramato,  ma rischia di perdere se  stessa. E gli occhi severi di  Fosco, l'uomo che sembra la  sua perfetta antitesi, sono  pronti a ricordarglielo in  ogni momento. Echi di  concerti, clangore di spade e  pettegolezzi sussurrati  corrono tra le rughe e le  calli, ma tra i mille specchi  di Venezia si cela la domanda  più importante di tutte: è  più giusto vivere secondo  coscienza, o secondo  reputazione?
BREVE RELAZIONE DEL CONTESTO
Il quadro storico che fa da  sfondo al romanzo è quello  della caduta della Repubblica  di Venezia, avvenuta nel 1797,  che pone fine alla lunga  storia della cosiddetta Sereni ssima.
La Repubblica viene invasa  dai francesi guidati dal  Bonaparte, che occupano la  terraferma e giungono fino al  limite della laguna. Sotto la  minaccia delle truppe  straniere di entrare in città,  il 12 maggio del 1797 viene  dichiarata dal Maggior  Consiglio la caduta della  Repubblica. Il 15 maggio il  Doge, Ludovico Marin, abdica  lasciando il Palazzo Ducale e  il giorno a seguire il  governo passa ad una  Municipalità provvisoria  guidata dalla milizia  francese. Napoleone, dunque,  può entrare a Venezia,  sostenuto dagli illuministi  italiani che credono nel  trionfo degli ideali di  libertà. Il trattato di  Campoformio nell’ottobre del  1797 porta ad una delusione  generale degli stessi  illuministi, traditi dalle  spartizioni dei territori  settentrionali fra Francia e  Arciducato D’Austria a cui  viene assegnata Venezia. 
La Giada di Chang’an
di
Chiara Saccuta 
pag 306 
cartaceo 16,50 
ebook 2,99 
INCIPIT DEL LIBRO
La festa delle lanterne stava  giungendo al suo termine, ma  Daiyu avrebbe voluto fermare  il tempo per potersi godere  ancora un po' quella libertà  illecita che era riuscita a  trascinarla lontano dalla  casa di suo padre, e aveva  condotto i suoi piedi al  giardino delle Nubi Brumose.
Quando la ragazza aveva varcato la soglia di quel  luogo, una calma celeste le  si era adagiata sulle spalle  e l'aveva sospinta tra le  colline verdeggianti e gli  specchi d'acqua limpidi,  popolati da uccelli canterini  e carpe dorate. Quegli esseri,  parevano brillare più dell' eterna Chang'an.
La capitale dell'impero, quella notte, si era tinta  delle sfumature del fuoco. A  Daiyu sarebbe bastato  sollevare lo sguardo per  osservare le mille lanterne  che si andavano disperdendo  nel cielo oscuro, simboli di  gioia per gli altri e di  tristezza per lei. 
Quando la ragazza aveva
La capitale dell'impero,
QUARTA DI COPERTINA 
Nella fiorente Cina della  dinastia Tang, durante la  festa delle lanterne, due  giovani lasciano che i loro  destini si intreccino in  maniera indissolubile.
Lui è un principe in ostaggio,  lei la figlia di un ricco  uomo della capitale. Il loro  futuro è già stato scritto,  ciononostante combattono per  cambiarlo.
All'interno del palazzo,  invece, una principessa  altezzosa, alla ricerca di  una libertà fuggevole, si  aggrappa alla mano del suo  nemico, ignara dei pericoli  che le porterà quella  vicinanza. 
Tra palazzi e deserti, una  giada nera brilla anche alla  luce del sole, come a voler  far da guida ai cuori più  distanti.
BREVE RELAZIONE DEL CONTESTO  STORICO
La Giada di Chang’an è  ambientata in Cina, durante  gli anni della dinastia Tang,  (618 al 907 d.C), un periodo  assai florido per il paese.  La capitale è Chang’an, la  città della pace eterna, una  delle più grandi dell’epoca.  Era costellata da palazzi,  possedeva grandi mercati e  templi di ogni tipo. Nella  città, infatti, vigeva l’ assoluta tolleranza religiosa,  essendo un luogo multietnico.  Anche le arti erano  praticate, tra cui scultura e  pittura. Gli uomini erano  soliti a studiare i precetti  confuciani, mentre le donne  preferivano curare il loro  aspetto indossando delicati hà nfù dalle pregiate sete.
Tuttavia, è anche un periodo di conflitti. Nella penisola  coreana i tre regni di  Goguryeo, Baekje e Silla si  scontrano tra loro per  ottenere la supremazia e  unificare il paese. Silla,  temendo di essere sottomessa  da Goguryeo, cerca di  instaurare un’alleanza con il  grande Tang e grazie a essa  riesce a sottomettere il  regno avversario, creando il  Silla unificato.
Nel deserto, invece, si cominciano a tracciare le  rotte commerciali della Via  della Seta. I cinesi e i  mercanti provenienti dal  medio oriente entrano in  contatto e questi ultimi  riescono persino ad arrivare  a Chang’an, dove commerciano  i loro prodotti. I mongoli e  i barbari, però, razziano tra  le dune, rendendo un luogo  già di per sé inospitale  ancora più pericoloso.
Tuttavia, è anche un periodo
Nel deserto, invece, si

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