sabato 15 giugno 2019

Review Party "Tracce profonde lungo il fiume" The Orphanage Series #5 di Ornella De Luca


Oggi  vi parlo dell’ultimo libro della The Orphanage Series “Tracce profonde lungo il fiume” di Ornella De Luca con la mia tappa del Review Party.


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Dai boschi della Russia alle Ghost Town americane, un viaggio sia fisico sia mentale sulle colpe e le imperfezioni che non perdoniamo a noi stessi.
Igor Krovopuskov è ancora, ostinatamente, single.
Tutti i suoi amici sono andati avanti, hanno detto addio ai fantasmi del passato e, da orfani qual erano, hanno trovato una famiglia su cui poter contare. Ma Igor non ci pensa proprio.
L’amore è solo un’altra di quelle favole che non ha mai ascoltato da bambino, alle quali nessuno gli ha dato la possibilità di credere.
È ancorato con le unghie e con i denti alla sua vita da lupo solitario e a ciò che l’orfanotrofio ha sempre rappresentato per lui: l’unico luogo sicuro in cui abbia mai vissuto.
In lui convivono sia “l’Orso”, la testa calda più temuta di Boston, sia il ragazzino che mormora parole in russo durante la notte. Quale delle due parti prevarrà sull’altra? Ma soprattutto: a chi appartiene il nome che Igor evoca durante i suoi incubi peggiori? Chi è Nikolay?
Una matassa di capelli blu, occhiali da vista a fondo di bottiglia, piercing al naso e vestiti vintage: Marlena Zara Sharon è il risultato più improbabile dell’incontro fra antico e nuovo, una nerd mascherata da punk che ha smesso di vivere la sua vita dieci anni prima.
Quando ha perso tutto ciò che aveva ed è rimasta da sola ad arrancare nel mondo. “Arrancare” nel senso più letterale del termine, visto che Marlena è costretta a zoppicare ed è oggetto del più bieco bullismo da sempre.
Sarà una rapina nel negozio d’antiquariato dove lavora a darle la spinta a cambiare qualcosa e a lottare per la prima volta per ciò che non può sopportare di perdere. E il furto di un prezioso manufatto sarà la causa di un viaggio attraverso gli Stati Uniti con un’insolita compagnia…

Igor è un “orso” che rimane chiuso nella sua zona sicurezza e che vive alla giornata seguendo poche semplici tappe: mangiare, dormire, lavorare e qualche volta divertirsi. Non dorme sogni tranquilli, ma cerca di andare avanti. Quando, però, gli toccano la cosa che lo lega ai suoi fratelli, ai suoi amici di una vita, decide di rimettersi in gioco e di andare a scovare chi ha osato farne a quel luogo sacro.
Marlena è una ragazza che sopravvive alla sua esistenza chiusa nel suo bozzolo protetto, con pochi contatti con la gente se non per il suo lavoro. Adora le cose vecchie e anche il suo aspetto sembra quello di una ragazza di altri tempi. L’incontro con Igor le scombussolerà le poche certezze che ha.
Una storia anche questa di un viaggio intenso: per Igor all’inizio avere Marlena accanto è una tortura, ma poi non si sa come, si ritrova a trovare piacevole la sua compagnia. Lo stesso per Marlena che si considera sbagliata che si nasconde dentro abiti informi e il suo aspetto da stramba.
Il percorso per entrambi sarà in salita, pieno di insidie, ma assieme riusciranno a superare ogni ostacolo, sia quelli reali che quelli dentro di loro: diventerà naturale confidarsi, svelare all’altro quello che nessuno sa, quello che hanno sempre custodito all’interno del loro cuore. L’orso si mostrerà meno animale e più umano, e la stramba aliena blu si dimostrerà meno stramba e più “normale”. Sentimenti  ed emozioni forti colpiranno entrambi.
Al mio fianco, Igor scalpitava a causa della camicia che era stato costretto a indossare per l’occasione, e persino io ero stata conciata come una bambola da un’Ivory ben lieta di truccarmi e prestarmi un vestito dei suoi. Alla fine, io e Igor sembravamo entrambi una versione più ripulita di noi stessi; ma era un sollievo sapere che, una volta tornati a casa nostra avremmo potuto indossare di nuovo le solite tenute.
L’autrice è stata molto brava con la sua scrittura scorrevole e molto accattivante e i punti di vista alternati dei due protagonisti mi hanno catapultata al loro fianco. A volte sembrava di essere dentro alla scena e vederla con i miei occhi: ho riso per le battute di Igor, pianto con Marlena per i suoi racconti e le sue difficoltà interiori; li avrei tenuti entrambi stretti in un abbraccio e coccolato anche Gallina che sembra comprenderli ed ascoltarli come un umano non sarebbe in grado.
Un finale poi inaspettato e pieno di ansia mi ha colpita piacevolmente e fatto tirare un sospiro di sollievo.
Faccio i miei complimenti all’autrice e assegno alla storia di Igor e Marlena 5 stelle.

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