domenica 25 febbraio 2018

Noi - fino all'ultimo respiro insieme Serie Alfieri #8 di Lucia Tommasi


Come promesso questa domenica vi parlo degli ultimi 3 capitoli della Serie Alfieri di Lucia Tommasi.
Inizio col #8 Noi – Fino all’ultimo respiro insieme.

Il mondo gli cade addosso, soprattutto adesso che sua madre non c’è più. L’unico suo parente è quel padre che ha scoperto di avere. Serena continua a volersene andare e finalmente dopo gli ultimi accaduti convince Michele che però sembra abbastanza provato dalla partenza. Finalmente a Natale si sente accettato e amato dalla sua famiglia e non vuole assolutamente staccarsi da loro. Ma questo non può farlo sapere a Serena altrimenti rischia di perderla ancora. I comportamenti di Michele continueranno a metterlo nei guai e vecchi fatti accaduti faranno vacillare la fiducia di Serena.

Ora inizia la parte più difficile. È stata difficile da leggere, è stata difficile da vivere accanto a Michele e Serena. Per Serena è sempre più complicato stare vicino a Michele, che non si arrende, che sacrifica tutto se stesso e la sua famiglia per il suo lavoro.
L’angoscia che mi ha fatto compagnia da questo capitolo in avanti è qualcosa che si è insinuato dentro. Era come vivere il racconto di un’amica, essere partecipe degli avvenimenti  in prima persona. La paura di Serena di perdere Michele e la sua famiglia diventa sempre più concreta, anche se lui cerca di tranquillizzarla.
Continuano ad amarsi profondamente, ma la vita di coppia diventa complicata. Michele nasconde troppe cose, anche se nell’intimità torna il Michele di tanto tempo fa. Quello di cui si è innamorata.

<<Mi stai guardando il seno?>> <<Ti sto guardando tutta!>> Si alza e incrocia le braccia al petto guardandomi sogghignando. <<Perché?>>  <<Perché anche dopo tutto questo tempo sono ancora innamorato pazzo di te, come la prima volta che ti ho visto.>> <<E ti conviene esserlo altrimenti tiprivo dei tuoi splendidi gioielli di famiglia.>> 

Ad un certo punto, però, anche la sicurezza di Michele comincia a vacillare; la sua spavalderia, il suo fare conquistatore, mette i bastoni tra le ruota a qualcuno che vuole fargli del male a tutti i costi, anche se non direttamente, ma colpendo quello che ha di più caro al mondo: la sua famiglia.
I bambini sono in pericolo ed è a questo punto che si convince che deve andarsene da Verona, dalla sua amata città, dal suo mondo.
Serena continua ad amarlo alla follia, ma non riesce più a stargli accanto dopo quanto accaduto, se lui  non vuole cambiare vita, se per lui il lavoro, la conquista della città è più importante della sicurezza dei loro bambini. Il loro amore è quasi morboso, ossessivo, ma a tratti anche romantico e dolce.

<<Sono ancora dell’idea che è molto meglio non tatuarsi qualcosa della moglie o fidanzata. Ma ti voglio sul mio corpo, in tutti i sensi.>> <<Una volta mi hai detto che sono tatuata sul tuo cuore.>> <<Anche, ma ti voglio sulla mia pelle.>> <<E se ci lasciassimo?>> <<Non importa, sei stata e sei importante nella mia vita quindi ti voglio sulla mia pelle ma ad una condizione.>> <<Che condizione?>> <<Che il mio stesso tatuaggio lo faccia anche tu e nello stesso punto dove lo faccio io.>> <<Che romantico! E cosa vuoi tatuarti?>> <<Una scritta!>> <<Che scritta?>> <<Fino  all’ultimo respiro insieme>> Mi sorride e vedo i suoi occhi che luccicano. Mi afferra e mi bacia. <<Ti amo Michele.>> Mi dice fra le labbra.

Da qui in avanti ho sempre avuto un bel pacchetto di fazzoletti con me mentre leggevo le parole scritte da Lucia, bravissima a far trapelare i sentimenti di ansia, paura e rabbia di Serena e Michele. Sempre pronti a viversi e ad amarsi, ma anche a gridare e a sputare tutto l’odio per il mondo crudele nel quale vivono.
Brava Lucia come al solito non mi rimane che assegnare le 5 stelle anche a questo capitolo.

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