Genere: Romance
Autore: Margaret
Mikki
Serie: Dangerous
Game vol. 2 (Duologia)
Data d’uscita: 28
Giugno
Prezzo: €1,99
Trama:
Ciò che vogliamo è sempre lontano da ciò che otteniamo.
Che cosa volevo io? Tutto.
Che cosa ho ottenuto? Niente.
Mi è stato strappato il cuore dal petto quando mia sorella mi è stata
portata via. E forse non solo quello. Cerco vendetta, ho sete di sangue, le
ossa delle mie mani scricchiolano al pensiero del prossimo volto che sentirà i miei
pugni se solo oserà frapporsi per fare in modo che io non ottenga ciò che
voglio. Mi sono comportato anche troppo galantemente, ora è arrivato il momento
di giocare sporco.
Non cerco solo di risanare le ferite al petto, cerco anche un modo per
nutrirlo e solo lei ne è capace. Lei, una bugiarda manipolatrice che ha giocato
con i miei sentimenti, ma, nonostante
ciò, il mio cuore le appartiene. Lei è mia in questo gioco pericoloso e, non appena avrò mostrato a tutti le carte in gioco,
dimostrerò che con Roxanne Harris non sto bleffando.
Prologo
Le dita camminano lente sulle lenzuola stropicciate, arrivando fino ai
riccioli perfetti del mio colore preferito: rosso. Li avvolgo tra le dita con
fin troppa energia e sento il suo corpo sussultare. Osservo quei mille puntini
sul viso, che quasi disegnano una mappa, arrivando con lo sguardo ai suoi occhi,
truccati di un colore troppo scuro. Ci passo le dita sopra, sfregando per
togliere il colore perché non sta bene con la sua pelle chiara. I colori scuri
stonano su di lei. Mordo la sua spalla e mi trattengo in quel punto per sentire
il suo gusto esplodermi nella bocca. Un sapore metallico accarezza la mia
lingua, colorando i miei denti di rosso. Troppo presto la bolla del mio sogno
ad occhi aperti scoppia, disgustandomi con una realtà logorante.
«Lasciami, ti prego. Non sono Josy. Non sono la tua piccola!», urla
con tutta l’aria che ha in corpo, sopraffatta dal peso del mio corpo sul suo.
«Mi fai male, ti prego».
L’offuscamento abbandona la mia vista e il mio stomaco si stringe. Lei
è ovunque, è dentro me, intorno a me. Questi capelli tinti e crespi non si
avvicinano lontanamente a quelli luminosi e incandescenti di lei. Questa pelle,
la bocca volgare e l’orrido odore della sostanza scarlatta che le ricopre la
spalla mi disgusta. Costretto a guardare la triste realtà, mi sveglio
dall’incantesimo. La sberla le colpisce il viso, spaccandole il labbro. Il
sangue le cola lungo il mento e io seguo la scia con il dito, per poi stringere
quella pelle tra le mani. «Lo so che non sei lei. Sei solo una PUTTANA. Ora
taci».
Lacrime tinte di nero invadono il suo volto, mescolandosi con il
sangue che continua a scivolare dalle sue ferite. Con la lingua traccio la
linea irregolare che le attraversa la guancia. Neanche le sue lacrime hanno il
sapore di quelle di Josy, nemmeno sforzandomi con tutto me stesso questa donna
potrebbe mai avere qualcosa di lei. Arrabbiato, mi siedo a cavalcioni su di
lei, lasciando le sue mani legate alla sbarra di ferro arrugginita. Tiro con
forza i suoi capelli con una mano e con l’altra le copro il viso con un
cuscino, soffocando i suoi gemiti dietro la stoffa. Non voglio ucciderla, ma
non voglio nemmeno vedere la sua faccia.
«No, ti prego. Farò quello che vuoi, ma non farmi del male».
Le sue parole sono suoni lontani, confusi. «Voglio solo giocare con
te, Josy. Me lo devi. Ricorda, io sono il tuo padrone».
Apro il reggiseno, esponendo due seni sodi, gonfi, finti. Passo il
pollice su, giù e intorno al capezzolo e anche se questa esibizione non è
gradita, al contatto si induriscono come piccole pietre.
«Non sono come i suoi, ma posso accontentarmi».
Quando cerco di prenderne uno tra le labbra, un rumore sospetto fuori
dalla vecchia casa abbandonata attira la mia attenzione. Ne segue un altro
ancora più lieve, poi un’asse del vecchio portico scricchiola.
In fretta, sposto il cuscino dal viso della sconosciuta e mi muovo
verso il suo orecchio. «Mi sono divertito con te, tesoro. Ora però devo proprio
andare. Conta fino a dieci, facendo silenzio. Se farai anche un minimo rumore
prima, sarò più che felice di tagliare vie queste due bamboline con l’aiuto del
coltello sulla sedia», la avverto, accarezzandole il seno.
Annuisce terrorizzata, intanto abbottono i pantaloni, metto il
giubbotto e afferro il casco. La moto è sul retro, coperta da un telo. Esco
dalla porta secondaria e, come sospettavo, c’è
un uomo di Walker dall’altro lato.
Appena la donna inizia a urlare, l’uomo abbatte la porta ed ecco la
mia occasione di fuga. Non scapperò per molto, devo solo nascondermi da questi
energumeni fin quando non avrò trovato lei. Poi tutto finirà.
Clicca qui
Nessun commento:
Posta un commento