martedì 27 novembre 2018

"J. Skull" di Irene Catocci


È uscito ieri il nuovo libro di Irene Catocci “J. Skull” e ho avuto il piacere di leggerlo in anteprima per voi.


Che peso hanno le bugie?
Per me, sono come macigni sul cuore: soffocano l’alito di respiro ancora rimasto, schiacciano perfino l’anima.
Non sono più niente, adesso. 
Ho perso l’amore.
Ho perso la voglia di vivere.
Wyatt era l’unica cosa vera in questo mondo di falsi sorrisi e glitter sfavillanti e, dal momento in cui mi ha lasciato, ho scoperto il vero significato della parola “dolore”.
Mi chiamo J. Skull, e sono un pornoattore. 
AVVERTENZE

Romanzo erotico MM.
Sesso esplicito con uno e più uomini.
Lettura consigliata a un pubblico adulto e consapevole.

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La prima cosa che mi viene da dirvi è fate attenzione perché è una storia molto forte: con scene molto esplicite e con una introspettiva molto intensa.

Jay è un ragazzo che ne ha passate tante, ha fatto tante scelte sbagliate, tante bugie dette e tante cose non dette. Tutto gira intorno a lui tra passato e presente, tra amore e sesso, tra J. Skull e Jay. Due personalità diverse in momenti diversi: nel suo lavoro è spavaldo e sicuro di sé, ma nella vita di tutti i giorni è insicuro, fragile e deve ancora conoscersi fino in fondo.

Le parole “il mio ragazzo” mi fecero battere forte il cuore. non ero abituato a sentirmi parte di qualcosa, e amai la sensazione che provai in quel momento.

Quando poi l’amore bussa alla sua porta, si ritrova a fare un errore dopo l’altro, ad affrontare le situazioni anche nel modo sbagliato, ma sempre e solamente per non far soffrire le persone a cui vuole bene, l’amore della sua vita. Il suo percorso  è tutto in discesa sempre più verso il baratro, tutto gli rema contro, soprattutto se stesso.

<<Sono uno stronzo, ma non ne posso più>> Le lacrime che, stoicamente, cercavo di trattenere, rompono gli argini senza possibilità di ritorno. Sono un fiume in piena. Parole, lacrime, singhiozzi. Lei torna indietro. Piango addosso al petto di mia madre come quando ero un bambino e, nell’intimità del suo seno, trovo la pace, un piccolo barlume di speranza per la mia anima, non per l’amore, quello ormai è perso, andato per non tornare mai più. E come dargli torto?

Dicono che quando si tocca il fondo non rimane che risalire. Beh questo è quello che succederà a  J; il libro di Irene racconta il percorso che il protagonista ha fatto per toccare il fondo, non tanto la risalita, ma tutto quello che c’è prima. Un libro tosto, molto toccante. Un pugno allo stomaco in ogni pagina, tante lacrime versate per J e con Jay, ma anche la voglia di urlargli un sacco di insulti. Non si sente amato, non si sente compreso, ma non ha le palle per essere sincero e leale con tutti. L’unico punto a suo favore è che il suo comportamento è dovuto all’amore che prova per alcune persone che gli sono accanto, per non farli soffrire. Cosa può farlo rinascere se non l’amore? Quello che scoprirà che la sua famiglia prova per lui e che lui prova per l’uomo della sua vita.

L’amore può rimediare, annullare le distanze; può perdonare al posto tuo, quando tutto il mondo ti rema contro. L’amore ferisce con i suoi denti aguzzi, ma allo stesso tempo, risana le ferite da lui stesso inflitte; non si guarisce mai dall’amore, in una serie infinita di dare e avere, di inferno e paradiso.

Jay non è mai stato in paradiso, ma è sceso fino all’inferno questo si. Un viaggio il suo duro e insopportabile. Un abbraccio alla fine glielo avrei volentieri dato: ho sofferto con lui, ho vissuto tutte le sue pene attraverso le parole dell’autrice, tanto che ho faticato un po’ ad andare avanti, ma non vedevo l’ora di vedere come andava a finire, se alla fine avrebbe trovato un po’ di pace.

Grazie a Irene per questo percorso tortuoso ma pieno di emozioni. Non sono molto amante del genere MM, ma l’autrice è stata capace di usare sapientemente il linguaggio a volte duro e inequivocabile, a volte dolce e sensibile. Tutto dosato con massima precisione. Non posso che assegnare 5 stelle a questa meravigliosa creatura.

1 commento:

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