giovedì 30 novembre 2017

La dolcezza può far male di Daniela Volontè

Oggi vi parlo del libro di Daniela Volontè “La dolcezza può far male” edito dalla Newton Compton Editori.

Jack Lang è uno scrittore di gialli di fama internazionale e non vuole mai comparire in pubblico. Dietro al suo pseudonimo si nasconde Gabriele Neri, un uomo la cui esistenza è stata stravolta dal diabete e dalla mancata accettazione della sua nuova condizione.
Cassandra Accorsi divide l’appartamento e il lavoro con la sua migliore amica, Elisa. È una web designer e il suo ufficio si trova tra il salotto e la cucina. Cassandra ha paura di viaggiare da sola e quando, per cause di forza maggiore, deve partire da Roma alla volta di Milano, accetta di condividere l’auto con una compagna di viaggio. Peccato che invece di una ragazza, sarà Gabriele a rispondere al suo annuncio.
Arrivati a Milano, dopo un viaggio disastroso, entrambi sono più che felici di dirsi addio, ma il destino ha deciso di rimescolare le carte, e per entrambi ha in serbo una sorpresa…

La storia di Gabriele e Cassandra è dolce come il titolo. Lui non riesce ad accettare la sua condizione, lei conosce bene quella malattia ed è l’unica che riesce ad aiutarlo senza infastidirlo.
Ma tutto questo non è facile: Gabriele ha un carattere forte, è cocciuto e non gli piace essere controllato e compatito, non vuole essere aiutato e si fida poco delle persone. Scrive sotto pseudonimo perché non vuole essere rintracciato dai fan e dai lettori. Il comportamento di Cassandra nei confronti della sua malattia è diversa da tutti quelli che le stanno vicino: lei ci convive da vicino con la madre e sa come intervenire in certe situazioni.

Mi piace Gabriele, una persona reale, concreta che ha bisogno della spinta giusta per vedere le cose dalla prospettiva corretta, degli stimoli adatti a lui per riuscire a convivere con la sua condizione. Cassandra è una donna con tante paure, ma che dona tutta se stessa a chi la colpisce nel profondo senza un perché.

Il tratto della storia che preferisco è questo:

«Non sarei dovuta intervenire nella discussione con tua sorella». Sento il bisogno di chiarire una cosa, così cerco i suoi occhi. «Non l’ho fatto per difendere te, ma per difendere me stessa. E per questo, solo per questo, ti chiedo scusa, ma quello che ho detto dopo lo penso davvero. Lele, hai il diabete, e non è una bella cosa, però hai tutta una vita davanti a te… Devi imparare a conviverci, altrimenti diventerà la tua prigione». Lo stringo ancora di più.«…E la mia tomba». Rabbrividisco a quelle parole e trovo la forza di sciogliere il nostro groviglio dibraccia, perché non voglio commettere lo stesso errore di sua sorella.«Se vuoi fare certi discorsi, va’ da Lara», ribatto, indicando la porta. «Perché con me non attaccano e non li voglio sentire, chiaro?»«Sissignora!», risponde, trattenendo una risata. Mi sta prendendo in giro?«Cosa c’è da ridere?», chiedo, incrociando le braccia al petto e allontanandomi da lui.«Stavo solo pensando che mi hai appena dato una bella strigliata e, anziché essere incazzato, l’unicacosa che voglio è partire e trascorrere quattro giorni con te. Ed è da molto tempo che non guardo al futuro con entusiasmo».Poi mi sorride. E quando lo fa in questo modo, io divento creta nelle sue mani.

Mi piace il modo di scrivere di Daniela, i due pov alternati si amalgamano benissimo e ti fanno emozionare al massimo. Mi sono spaventata con Cassandra quando Gabriele sta male, ma ho riso tanto assieme a loro e l’amore che sboccia piano ti travolge. Ma non mancano però i passi indietro e i bastoni tra le ruote come in tutte le storie. Sta a voi capire come va a finire.


Io ringrazio Daniela ed in attesa di leggere il prossimo libro assegno a questo 5 stelle!

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