Oggi partecipo con la mia recensione al Review Party per il
nuovo libro di Emily Pigozzi “Figli delle stelle”.
«Non dirmi che non ti va di giocare.»
«No. Non così. Io…»
Giò fa per divincolarsi. È spaventata, lo vedo dal tremore leggero
delle labbra, dal tono della sua voce. E una parte di me grida, vorrebbe sapere
che cosa la spaventa tanto, perché ha così paura. Ma un’altra, l’altra parte, impazzisce
dal desiderio nel vederla così vulnerabile.
Potrebbe essere chiunque, ma adesso siamo insieme, lontani dal mondo.
E lei è in mio potere. Completamente mia.
Rafael Venturi vive per
correre. La velocità è nel suo dna, scritta nelle stelle fin dalla sua nascita.
Figlio di un campione del mondo di Formula uno prematuramente scomparso, per
lui la vita è una gara, una sfida con i suoi demoni e l’impulso continuo a
scattare a trecento all’ora senza voltarsi indietro, fino al traguardo. Finché
un brutto incidente in pista lo costringe a rallentare e a mettersi in
discussione. E una notte, in fuga, salva un ragazzino che fa l’autostop da
un’aggressione. Solo che non si tratta di un ragazzino, ma di una misteriosa
ragazza dall’aspetto di elfo e dal piccolo corpo nervoso e sensuale.
Gioia, detta Giò perché
come gli confessa con ironia la gioia non la riguarda, e Rafael si
avventureranno in un esaltante viaggio on the road alla scoperta delle loro
paure, senza regole se non quella di un’attrazione impossibile da dominare.
Ma chi è davvero Giò? Da
cosa sta scappando?
E la passione sarà la
chiave giusta per vincere davvero?
Ogni viaggio nasconde un
segreto. Una vittoria. Un amore da conquistare.
Giò a prima vista sembrava un
maschiaccio, un ragazzetto che vagabonda da solo, ma quando si è tolta la felpa
si scopre una giovane bellissima, alla ricerca di sé stessa, che sfugge dagli
incubi del passato che la tormentano e che scappa da quella casa piena di
brutti ricordi.
Rafael, invece, viaggia in incognito
per non farsi riconoscere, per poter staccare la spina e cercare le risposte
che cerca da tanto tempo e che ancora non ha trovato. Rimane folgorato da Giò
fin dal primo sguardo.
Entrambi non comprendono questo filo
che li unisce, questo legame che li rende così affiatati fin da subito, in
sintonia: a volte per entrambi non servono parole, basta uno sguardo per capire
quando è il momento di chiedere e quando, invece, è il momento di sorvolare e
di abbracciare l’altro per dare conforto perché è l’unica cosa di cui ha
bisogno. Per Giò è difficile lasciarsi andare, ma parlare e ridere con Rafa le
viene quasi naturale. La passione tra i due scatta in automatico e si lasciano
andare entrambi per vivere fino in fondo tutto quello che possono l’uno dell’altra
finchè dura.
E io annuisco, perché ancora una volta lo capisco alla perfezione. Mi perdo un po’ in silenzio, a guardare i cartelli stradali. Rafael guida a scatti, a tratti sembra voler sorpassare gli altri veicoli come se fosse in gara, ma poi si trattiene. Osservo il suo profilo, la piccola ruga che gli increspa la fronte, le labbra che conosco bene, che hanno sfiorato ogni parte di me, anche le più nascoste. Come se lo conoscessi già nel profondo
Giò però capisce
che per poter vivere appieno deve fare pace con sé stessa, chiarire che quello
che le è successo e che l’ha segnata nel profondo non è colpa sua. Lo stesso
vale per Raffael, anche se lui ha bisogno di sentirla al suo fianco, di saperla
vicina perché per lui basta una sua stretta di mano per donargli pace e
serenità.
Mi appoggio al muro per non cadere, le spalle sottili che sembrano cedere sotto il mio stesso peso. Però non è tristezza quella che sento, non è il dolore a cui mi sono abituata. Sento tutta una gamma di sentimenti, così tanti che mi ci vorranno mesi per fare un minimo di chiarezza. Ma su tutti, a sorprendermi, non c’è solo ciò che provo per Raf. Sono confusa, stordita, ma per la prima volta dopo non so quanto sento il bisogno di mettere ordine. Di ricominciare. Io sono una vittima, non ho colpe. Non devo mai dimenticarlo.
Un viaggio dall’Italia alla Spagna,
una settimana vissuta con intensità: emozioni a non finire, brividi, batticuore
e passione. Una matassa da sbrogliare. E quando pensi che tutto sia oramai chiarito
e tutto si concluda per il meglio, altri colpi di scena ti sconvolgono. Mi sono
ritrovata incollata alle parole di Emily: la sua semplicità nel descrivere ambienti
e situazioni, sensazioni e pensieri, mi ha coinvolta fino alla fine. Lacrime,
qualche risata e sospiri, tanti sospiri, mi hanno tenuta compagnia, mi hanno
accompagnata per mano durante tutti gli avvenimenti che capitano a Gioia detta
Giò e a Rafael.
Per un attimo, penso di aver ricomposto quel che resta della mia sgangherata famiglia e sì, ne sono felice. Forse è anche merito di una piccola strega che ho incontrato sotto un cielo trapunto di stelle. Come fosse il mio destino.
La loro vita
sconvolta, sogni realizzati, ma anche sofferenza e solitudine completano il
percorso tracciato in questo libro. I punti di vista alternati di Rafael e Giò
mi fanno comprendere tutti i loro ragionamenti, i dubbi se seguire il cuore e
lasciarsi andare nonostante si conoscano da pochissimo o la ragione che li
obbliga ad andarci con i piedi di piombo.
Faccio i
miei complimenti a Emily per questa storia che ti fa sfrecciare da una pagina
all’altra parola dopo parola, la ringrazio per questo bellissimo amore che ho
avuto il piacere di leggere in anteprima. Alla storia di Rafael e Gioia non
posso che assegnare 5 stelle.
Grazie mille a voi per questa recensione stupenda!
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