Oggi partecipo al Review Party per il libro di Lady D “Still
I Rise”
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Se mi chiedeste un solo
aggettivo per descrivere la mia vita, probabilmente vi direi: adrenalinica.
Sì, perché è così che ho vissuto gran parte della mia esistenza; in sella a una moto da corsa su circuiti dove si arriva a sfiorare i 350 Km/h.
Se chiedeste a un giornalista di descrivermi, vi direbbe sicuramente: pazzo scatenato, donnaiolo e rissoso.
La verità è una sola: ho pochi limiti in pista, ancor meno nella vita.
Ora chiedetemi se ne è valsa la pena giocarsi la vita in questo modo, di sicuro vi risponderei di sì.
In fondo sono fatto così.
Sono nato per rischiare, dopotutto corro in MotoGP, dove la morte è una compagna che alita sul collo di ogni pilota.
Mi chiamo Andrea Isotta e credo di aver preso una bella sbandata, ma questa volta la mia moto non c'entra nulla.
Sono completamente assuefatto da lei, ma devo essere discreto, devo andarci piano e questo non è nella mia indole. Sono nato per correre anche sulle piste più insidiose; sono nato per vincere, eppure con lei, mi sembra di andare contro un muro alla massima velocità, senza avere la benché minima possibilità di salvarmi. È come l'isola di Man: non sai mai se ne uscirai vivo eppure rischi lo stesso. Rischierò fino in fondo.
Sì, perché è così che ho vissuto gran parte della mia esistenza; in sella a una moto da corsa su circuiti dove si arriva a sfiorare i 350 Km/h.
Se chiedeste a un giornalista di descrivermi, vi direbbe sicuramente: pazzo scatenato, donnaiolo e rissoso.
La verità è una sola: ho pochi limiti in pista, ancor meno nella vita.
Ora chiedetemi se ne è valsa la pena giocarsi la vita in questo modo, di sicuro vi risponderei di sì.
In fondo sono fatto così.
Sono nato per rischiare, dopotutto corro in MotoGP, dove la morte è una compagna che alita sul collo di ogni pilota.
Mi chiamo Andrea Isotta e credo di aver preso una bella sbandata, ma questa volta la mia moto non c'entra nulla.
Sono completamente assuefatto da lei, ma devo essere discreto, devo andarci piano e questo non è nella mia indole. Sono nato per correre anche sulle piste più insidiose; sono nato per vincere, eppure con lei, mi sembra di andare contro un muro alla massima velocità, senza avere la benché minima possibilità di salvarmi. È come l'isola di Man: non sai mai se ne uscirai vivo eppure rischi lo stesso. Rischierò fino in fondo.
Andrea è un campione, ligio al dovere, ama anche
divertirsi. L’unico amore che prova è quello per le due ruote, la veloce corsa
mozzafiato e le emozioni forti che si prova in pista. Cambia però, quando
incontra la dottoressa Rinaldi. La paura di perderla, la rabbia per gli errori
commessi, l’ansia, ma ance la gioia di stare insieme e di scoprire finalmente
cos’è l’amore vero.
<<Dimostrami che è vero che mi ami>> dico, e i suoi bellissimi occhi si spalancano ancor prima che finisca di parlare. <<ascia tutto e vieni via con me. Adesso>> <<Adesso?>> le trema la voce. <<Adesso>>, confermo. È così bella che mi toglie il fiato. <<Tokio, New York… Decidi tu dove ricominciare.>> non ci posso fare niente. Devo mettere da parte il rancore che sento e affidarmi all’irrefrenabile bisogno di volerla proteggere che monta dentro di me.
Una storia adrenalinica. Le corse sono nulla rispetto al
percorso che il nostro protagonista fa dentro sé stesso. Risate, lacrime e
rabbia mi hanno accompagnata durante la lettura di questo libro che devo dire
si è lasciato leggere facilmente, mi ha coinvolto fin dalle prime pagine con
colpi di scena. Una corsa, come è abituato a fare nella vita.
Il cuore inizia a battermi all’impazzata, come se volesse uscirmi dal petto e suicidarsi, saltando dalla prima finestra aperta che incontra. Il mondo smette di girare, il mio cervello di pensare. Sono la sua àncora e lei il mio ancora.
Il punto di vista di Andrea è alternato in alcuni momenti
a quello di Mia. Quante ne ha passate questa donna. Andrea è stato la persona
giusta al momento giusto. Il finale poi è semplicemente perfetto.
Faccio i miei complimenti all’autrice; la sua passione
per i motori si percepisce nelle sue parole e i suoi personaggi sembra di
averli visti e vissuti in tv da sempre.
Assegno a questo ultimo lavoro 4 stelle.
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