mercoledì 30 dicembre 2020

RECENSIONE: Baci di Luna, Lacrime d'Oceano di Benedetta Cipriano

 Ho letto il secondo volume della serie La Luna nell’Oceano di Benedetta Cipriano “Baci di Luna, Lacrime D’Oceano”, da leggere assolutamente dopo il primo capitolo.


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Nel suo nome è incisa la notte, nei miei occhi l’oceano.
Quello stesso oceano che ha spezzato i suoi sogni, riducendo il suo cuore in polvere.
Un oceano che ho sostituito col cemento, con il rumore assordante di una città che non mi appartiene. Che bracca il mio cuore, che costringe quel muscolo a piangere in silenzio.
Sono lacrime d’oceano, le mie.
Perché io sono fatto di acqua, del sole al tramonto visto dalla spiaggia, di onde in burrasca, di sabbia che si attacca al cuore, all’anima, alle ossa.
Sono fatto di parole gridate al vento, di pensieri che si sciolgono nella schiuma bianca dell’oceano.
Ma ho scelto di andare via.
Ho scelto di partire, di correre per le strade di una città sconosciuta.
Di smettere di ritrovarmi tra le onde.
L’ho fatto per lei.
L’ho fatto per noi.
Perché lei è la mia piccola luna, l’unica che, più impavida e coraggiosa di un oceano, nonostante tutto, mi riporta sempre a casa.

Ritroviamo Maverik e Lua da dove li avevamo lasciati; a New York, tra lavoro e qualche capatina a Santa Cruz a trovare Nonna Rida; li ritroviamo tra paure, sensi di colpa, decisioni sbagliate e cose non dette. Sacrifici fatti per mettere chi si ama al primo posto anche prima della propria serenità, prima delle cose che amiamo fare, ma anche con tante paure da combattere, da lasciare alle spalle, con quel senso di vuoto sempre nel cuore.

Lua continua a lottare col passato, con quel senso di colpa per non aver fatto abbastanza, con  la paura di dimenticare quel pezzo di cuore che le è stato portato via proprio dall’Oceano che è la vita di Maverik.

Lui, che combatte contro sé stesso, contro la sua passione, contro quella parte di sé che fa soffrire l’amore della sua vita, ma anche contro quell’istinto che lo porta proprio lì, nell’oceano che è la sua vita.

Una storia che mi ha coinvolta fin dalle prime battute. La storia di Lua e Maverik è sempre intensa, e da un lato mi ha spezzato il cuore in due a vedere la sofferenza di questa coppia per motivi diversi, che ha rischiato di dividerli, che ha indotto a errori e a fraintendimenti.

I punti di vista alternati dei protagonisti mi ha reso più chiaro comprendere i loro pensieri, le loro emozioni, i loro sentimenti. L’amore è l’unico sentimenti che di certo non manca, ma ce ne sono tanti altri che fanno da compagni di viaggio per Lua e Mav. Ed è proprio l’amore che riuscirà a farli rimanere uniti anche nei momenti più duri, e dopo aver scoperto cose che non faranno bene al loro rapporto. Ma se c’è la volontà di confrontarsi e di capirsi tutto si può superare.

<<È  la luna che illumina il mio oceano>>, dico sottovoce, <<Ma è stato proprio quell’oceano a incasinarmi la vita.>> Mi alzo dal letto e inizio a camminare freneticamente per la stanza. <<Non dare al colpa al tuo oceano,>> dice Rida. <<Sappiamo entrambi che ti appartiene, ti fa sentire vivo…>>

Il modo di scrivere di Benedetta anche in questa occasione è chiaro, per nulla scontato, la trama è ben strutturata e le emozioni che è riuscita a trasmettermi durante la lettura mi hanno fatto piangere, tanto; mi hanno fatto sorridere, li avrei scossi e rimproverati, ma il finale mi ha scaldato il cuore e lasciato una sensazione piacevole.

Grazie a Benedetta per avermi fatto conoscere la storia di Lua e Maverik, ne hanno passate tante e non poteva essere più crudele di così, ma sono rimasta soddisfatta della lettura e assegno 5 stelle alla Lune e all’Oceano protagonisti di questo libro.

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