Ho avuto l’onore di leggere e recensire per voi il mio primo
libro straniero tradotto e pubblicato in Italia da una casa editrice tedesca:
si tratta di “Un carlino, tre uomini e infiniti disastri” di Tina Voβ.
Kay, giovane impiegata,
ingenua e pasticciona, trascorre la vita insieme al suo compagno Johannes,
ragazzo super inquadrato, fanatico maratoneta e vegano estremo. La sua amica
Klara deve trascorrere un anno all'estero per lavoro ed è alla ricerca di una
persona fidata che si occupi della sua magnifica casa, ma soprattutto del suo
tanto amato, quanto capriccioso, carlino Bernd. Kay, non più felice della sua
vita e tantomeno del suo soffocante e noioso rapporto, decide di piantare tutto
e tutti per andare a vivere da Klara e occuparsi di Bernd. All'inizio tutto
sembra andare splendidamente: può lavorare da casa a un nuovo progetto e il
carlino si dimostra affettuoso e simpatico. Ma poi ogni cosa va a rotoli,
soprattutto l'educazione e la gestione di Bernd. Ci penserà Ludger, un focoso e
colto veterinario, a ridare il sorriso a Kay, peccato che il carlino non lo
possa nemmeno vedere…
Un romanzo divertente, pieno di situazioni vivaci ed esilaranti (per noi) e disastrose e imbarazzanti (per la povera Kay!) ma che racconta anche una bella storia d'amore e di riscatto.
Se amate gli animali e le commedie "disastroamorose" in stile Bridget Jones non potete perdervi questo libro!
Un romanzo divertente, pieno di situazioni vivaci ed esilaranti (per noi) e disastrose e imbarazzanti (per la povera Kay!) ma che racconta anche una bella storia d'amore e di riscatto.
Se amate gli animali e le commedie "disastroamorose" in stile Bridget Jones non potete perdervi questo libro!
Kay
molla tutto e decide di cambiare vita: cambia casa, molla il fidanzato e
intraprende una nuova carriera lavorando da casa. Sembra tutto filare liscio ma
la gestione del carlino si manifesta più difficile di quanto lei pensasse.
Una
storia divertente, Kay è uno spasso e povera, le sue disavventure mi hanno
fatto sorridere spesso leggendo il libro. Poi però ha un lampo di genio e il carlino
si rivela fonte di ispirazione per un nuovo lavoro. Da lì tutti i tasselli
della sua vita trovano la giusta collocazione: il lavoro, l’amicizia e l’amore.
Si ritrova pagina dopo pagina a vivere la sua vita con spensieratezza. Tre uomini cercheranno di conquistarla, ma chi
riuscirà a rapirle il cuore? Centrerà anche questa volta Bernd? E come non
potrebbe essere così?
Si
sentì una risata attraverso la porta del bagno. Cosa stava succedendo? Juli
forse aveva nascosto in bagno un vibratore che mi aveva portato come regalo?
Forse era caduto un pacco di assorbenti interni dalla mensola ed era finito in
testa a Sascha? Coriandoli a forma di assorbenti interni per gli ospiti.
Evviva!
Sascha uscì dal bagno tenendo in mano... una bottiglia di Kröver Nacktarsch.
Oh no! Me l’ero totalmente dimenticata. “Che bella bottiglia di vino. Dove si
compra? “Ehm... È un regalo di un conoscente.”
Sascha sollevò le sopracciglia. Non disse nulla. Guardava soltanto. Per una
persona come me a cui chiacchierare piace così tanto, il silenzio era come un
interrogatorio. Se mi guardi in faccia senza dire niente, confesso qualsiasi
cosa. Anche crimini storici. Qualsiasi cosa. Ma, per favore, parlami di nuovo.
“È da parte di un veterinario che ha curato Bernd dopo che si era ingoiato
uno di quei giochini di gomma con il sonaglio. È venuto a farci visita. Sì,
insomma è venuto a visitare Bernd qui, E poi siamo usciti.”
Sascha taceva, inclinò leggermente la testa e continuò a guardarmi in
silenzio.
Il mio aguzzino! Di’ qualcosa! Confesso Waterloo e la Guerra dei
Trent’anni. Sì, e ho anche ordito quello scandalo delle intercettazioni. Ho
lavorato quasi tutta la vita per la CIA anche per il KGB. E anche per tutti gli
altri. “Dunque, è stata una cosa breve, perché ero frustrata per via del corridore.
Ah no, quello è stato dopo. Non saprei nemmeno io perché, mangiava porcellini
d’India e amava le mucche. Assurdo, no?
Insomma, voglio dire... Ma sì, non importa. In ogni caso, è finita.” Nell’istante
in cui pronunciai quelle parole me ne resi conto: era veramente finita. Morto e
sepolto. Non lo avevo ancora detto a Ludger perché c’era una parte piccina
piccina della mia anima che bramava di ricevere telefonate da parte sua per
sentirlo chiedere scusa, mentre tutte le altre parti dell’anima guardavano
quella parte piccina piccina e scuotevano la testa. Avevo cercato di
innamorarmi di Ludger, ma non era andata e basta. Ero stata solo una delle sue
conquiste. Sicuramente era a caccia della sua prossima preda. Se non lo avessi sorpreso
tra le gambe della padrona di Duchesse, sarebbe comunque finita da tempo.
Oppure
sarebbe ancora in cottura a fuoco lento, ma senza speranze di un lieto fine
Un libro ironico, dove si ride molto per le
disavventure di Kay col carlino, ma anche una storia dolce e romantica che mi
ha conquistata.
Grazie per avermi fatto conoscere Bern e cara Tina
assegno al tuo libro 4 stelle!
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