Concludo la mia domenica con “Noi – Accecato dal potere”
Serie Alfieri #7 di Lucia Tommasi.
"Sembra che la mia vita da quando sono uscito di
prigione si sia stufata di me e cerca di uccidermi senza armi."
Ecco cosa pensa Michele. La sua vita è una continua lotta non riesce a trovare pace mentre il mondo intorno a lui cerca di affossarlo o peggio ucciderlo a tutti i costi. Michele non riesce a staccarsi dalla sua famiglia e così facendo porterà a fondo anche loro con se. Un duro colpo lo attende in agguato e quanto meno se lo aspetta in una notte la sua vita smette di avere un senso. In una notte maledetta perde una parte di se e la strada per l'inferno è più vicina.
Ecco cosa pensa Michele. La sua vita è una continua lotta non riesce a trovare pace mentre il mondo intorno a lui cerca di affossarlo o peggio ucciderlo a tutti i costi. Michele non riesce a staccarsi dalla sua famiglia e così facendo porterà a fondo anche loro con se. Un duro colpo lo attende in agguato e quanto meno se lo aspetta in una notte la sua vita smette di avere un senso. In una notte maledetta perde una parte di se e la strada per l'inferno è più vicina.
In questo capitolo troviamo un Michele sempre più
combattuto, sempre più indeciso su cosa fare, sempre più pieno di pensieri che
non lasciano nemmeno un momento soprattutto da quando è riuscito ad ottenere quello
che voleva da tanto tempo: il controllo su mezza Verona. Una vita sempre più
pericolosa, che mette a rischio anche la sua famiglia. Ma Michele non riesce a
staccarsi da Serena e dai suoi figli, non riesce a farne a meno. Loro sono la
parte “normale” della sua vita, la parte più importante: loro sono la sua vita,
l’unica cosa certa che ha.
E i suoi nemici sanno dove colpire, sanno quel’è il punto
debole della sua corazza: la sua famiglia. Tenteranno in tutti i modi di far
crollare il suo impero anche mettendo a rischio la vita delle persone a lui
care.
Un’altra parte della storia di Michele e Serena forte e
tormentata. Quando si tratta della tua famiglia fai di tutto per proteggerla e
per tenerla lontana dai pericoli. Ma quando capita qualcosa alle persone a te
care tutte le tue certezze vacillano e ti interroghi se quello che stai facendo
è giusto oppure no. Ed è proprio quello che capita a Michele: tanti dubbi,
tanta paura e tanta rabbia trasmettono le pagine scritte da Lucia in questa
parte.
Anthony mi prende in braccio e il profumo del suo dopobarba mi investe. Ci voleva anche per lui una doccia. Poverino, mi è stato dietro una settimana di fila. Mi appoggia sul mio letto, lo ringrazio e va via. Non appena chiude la porta chiamoMichele. <<Ehi>> La sua voce mi fa venire già da subito il nodo in gola. <<Come valì?>> <<Bene, i bambini stanno bene.>> All’improvviso mi viene da piangere, ma devo trattenermi. <<E tu come stai? Hai un tono strano!>> Se n’è accorto. <<Sono solo triste.>> Mi scappa la verità. Non volevo intristire anche lui. <<Perché?>> <<Perché tu non sei qui con me e mi sento sola.>> <<Torno presto.>> La sua voce risulta rauca e vuol dire che anche lui vorrebbe piangere ma non lo fa perché secondo lui piangono solo i deboli. Ho visto piangere Michele poche volte in questi dieci anni. Asciugo una lacrima che mi ha rigato il viso. <<Tu stai bene?>> <<Come stamattina, tu come fai con il gesso, riesci a muoverti?>> <<Non tanto… ma Anthony mi aiuta.>><<Digli di tenere le mani a posto!>> Mi fa ridere finalmente. <<Lo fa già, ascolta posso chiederti una cosa?>> Devo farlo subito! <<Cosa?>> Spero solo che non siarrabbi. <<Posso chiedere a mia madre di venire ad aiutarmi?>> <<Certo.>> Eh? La risposta è anche stata tempestiva, non ci credo. Sarà sotto effetto di farmaci, sarà perquello.
La prossima
domenica vi racconterò i capitoli più duri, quelli finali. Anche questo però è
stato bello tosto. Oramai Michele e Serena e tutti gli altri personaggi mi
sembra di conoscerli davvero e tutto quello che capita a loro mi travolge.
Lucia è bravissima con le parole a far trapelare ogni sentimento, ogni emozione
e non è facile staccarsi dalle pagine dei suoi libri. Anche in questa parte ho
pianto, riso, mi sono arrabbiata e sono rimasta scioccata dal constatare che la
fantasia di Lucia è subdola e cattiva a volte, ma anche estremamente dolce,
soprattutto quando racconta di Michele con i suoi figli. Il suo linguaggio
forte e a volte volgare, ma che ci sta con il racconto e con il carattere di
Michele, rende tutto molto realistico.
Non mi rimane che
assegnare 5 stelle anche a questa parte.
Grazie a Lucia e
ci risentiamo la prossima domenica col racconto degli ultimi 3 capitoli della
serie Alfieri quelli più tosti e difficili.
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