Come promesso questa domenica vi parlo degli ultimi 3
capitoli della Serie Alfieri di Lucia Tommasi.
Inizio col #8 Noi – Fino all’ultimo respiro insieme.
Il mondo gli cade addosso, soprattutto adesso che
sua madre non c’è più. L’unico suo parente è quel padre che ha scoperto di
avere. Serena continua a volersene andare e finalmente dopo gli ultimi accaduti
convince Michele che però sembra abbastanza provato dalla partenza. Finalmente
a Natale si sente accettato e amato dalla sua famiglia e non vuole
assolutamente staccarsi da loro. Ma questo non può farlo sapere a Serena
altrimenti rischia di perderla ancora. I comportamenti di Michele continueranno
a metterlo nei guai e vecchi fatti accaduti faranno vacillare la fiducia di
Serena.
Ora inizia
la parte più difficile. È stata difficile da leggere, è stata difficile da
vivere accanto a Michele e Serena. Per Serena è sempre più complicato stare
vicino a Michele, che non si arrende, che sacrifica tutto se stesso e la sua famiglia
per il suo lavoro.
L’angoscia
che mi ha fatto compagnia da questo capitolo in avanti è qualcosa che si è
insinuato dentro. Era come vivere il racconto di un’amica, essere partecipe
degli avvenimenti in prima persona. La paura
di Serena di perdere Michele e la sua famiglia diventa sempre più concreta,
anche se lui cerca di tranquillizzarla.
Continuano
ad amarsi profondamente, ma la vita di coppia diventa complicata. Michele
nasconde troppe cose, anche se nell’intimità torna il Michele di tanto tempo
fa. Quello di cui si è innamorata.
<<Mi stai guardando il seno?>> <<Ti sto guardando tutta!>> Si alza e incrocia le braccia al petto guardandomi sogghignando. <<Perché?>> <<Perché anche dopo tutto questo tempo sono ancora innamorato pazzo di te, come la prima volta che ti ho visto.>> <<E ti conviene esserlo altrimenti tiprivo dei tuoi splendidi gioielli di famiglia.>>
Ad un certo
punto, però, anche la sicurezza di Michele comincia a vacillare; la sua
spavalderia, il suo fare conquistatore, mette i bastoni tra le ruota a qualcuno
che vuole fargli del male a tutti i costi, anche se non direttamente, ma
colpendo quello che ha di più caro al mondo: la sua famiglia.
I bambini
sono in pericolo ed è a questo punto che si convince che deve andarsene da
Verona, dalla sua amata città, dal suo mondo.
Serena continua
ad amarlo alla follia, ma non riesce più a stargli accanto dopo quanto
accaduto, se lui non vuole cambiare
vita, se per lui il lavoro, la conquista della città è più importante della
sicurezza dei loro bambini. Il loro amore è quasi morboso, ossessivo, ma a
tratti anche romantico e dolce.
<<Sono ancora dell’idea che è molto meglio non tatuarsi qualcosa della moglie o fidanzata. Ma ti voglio sul mio corpo, in tutti i sensi.>> <<Una volta mi hai detto che sono tatuata sul tuo cuore.>> <<Anche, ma ti voglio sulla mia pelle.>> <<E se ci lasciassimo?>> <<Non importa, sei stata e sei importante nella mia vita quindi ti voglio sulla mia pelle ma ad una condizione.>> <<Che condizione?>> <<Che il mio stesso tatuaggio lo faccia anche tu e nello stesso punto dove lo faccio io.>> <<Che romantico! E cosa vuoi tatuarti?>> <<Una scritta!>> <<Che scritta?>> <<Fino all’ultimo respiro insieme>> Mi sorride e vedo i suoi occhi che luccicano. Mi afferra e mi bacia. <<Ti amo Michele.>> Mi dice fra le labbra.
Da qui in avanti ho sempre avuto un bel pacchetto di fazzoletti con me
mentre leggevo le parole scritte da Lucia, bravissima a far trapelare i
sentimenti di ansia, paura e rabbia di Serena e Michele. Sempre pronti a
viversi e ad amarsi, ma anche a gridare e a sputare tutto l’odio per il mondo
crudele nel quale vivono.
Brava Lucia come al solito non mi rimane che assegnare le 5 stelle
anche a questo capitolo.
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