Vi segnalo oggi il nuovo libro di Emily Pigozzi "Una canzone per te" edito da Harper Collins Italia.
TITOLO: Una canzone per te
AUTORE: Emily Pigozzi
EDITORE: Harper Collins
Italia (E-lit)
GENERE: Romance contemporaneo
NUMERO PAGINE: 177
LINK ACQUISTO: DISPONIBILE IN: ebook
AMBIENTAZIONE: Italia -
Toscana
POV: alternati
DATA DI USCITA: 29 giugno
2018
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DI ACQUISTO: Clicca qui
Sinossi:
Le note
morbide della chitarra riempiono la sera tutto intorno a noi. I colori del
tramonto, il profumo dell'erba fresca, la brezza leggera... è tutto così dolce,
pieno di vita e di promesse di felicità. Sto ferma e lo assaporo, pensando che
non c'è altro posto dove vorrei essere...
Sono passati sei
anni e la vita di Iris è stata completamente stravolta. Prima la morte del
padre e poi quella del nonno l'hanno resa adulta di colpo, costringendola a
mettere da parte i sogni e a lavorare sodo per non perdere la tenuta di
famiglia in Toscana. Le manca tutto della sua spensierata adolescenza, le manca
soprattutto Enea, che se n'è andato per inseguire la sua carriera di musicista
senza guardarsi indietro, lasciandole solo ricordi e una canzone.
Poi all'improvviso
rieccolo Enea, il ragazzo della sua adolescenza, ma anche l'uomo affascinante e
di successo che è diventato. E ha una nuova canzone per lei.
L’autrice:
Emily Pigozzi
scrive da sempre. Parla troppo e legge altrettanto, adora i dolci e la quiete
della notte. Per diversi anni ha lavorato come attrice, prendendo
parte a cortometraggi e film e partecipando
a tournée che hanno toccato i maggiori teatri d’Italia.
Vive a
Mantova con il marito e due figli piccoli, un maschio e una femmina.
Ha esordito
nel rosa con “L’angelo del risveglio” (Delos digital) a cui è seguito “Il posto
del mio cuore”, un rosa di formazione, uscito a fine 2015 per la 0111 edizioni.
Nel 2016 ha
invece pubblicato “Aspettami davanti al mare” e “Danza per me”, entrambi per la
collana Youfeel di Rizzoli. Nel 2017 escono “Un piccolo infinito addio” e “Il
mio vento di primavera”, quest’ultimo edito da Emma Books. Nel 2018 il suo
romantic suspense “Magnifico assedio” è stato per diverse settimane ai primi
posti della classifica bestseller di Amazon.
Estratto romanzo:
«Mi è sempre piaciuto vederti in giro
per la tua terra. I tuoi capelli hanno lo stesso colore del sole d'estate.
Sembrano vivi.»
Mi
volto di scatto, trasalendo. Enea è lì, sul vialetto che porta dalla casa alla
collina, stagliato fra gli alberi e il sole brillante. Anche i suoi capelli,
ancora più chiari dei miei, risplendono di mille sfumature sotto la luce del
sole. Il sorriso, sotto la barba sempre incolta ma in modo meno studiato di un
paio di giorni fa, è luminoso e sincero. Pieno di aspettativa. Tiene le mani
nelle tasche dei pantaloni sportivi color kaki, e indossa una maglietta verde militare
che mette in evidenza il suo fisico magro e scattante. È ancora più bello di
come lo ricordo: questo è il pensiero che mi sfugge mio malgrado dalla mente,
senza che possa controllarla. Nonostante l'abbia già incontrato, trovarmelo
davanti è sempre come rivedere un fantasma: Enea, qui, in casa mia, è una
visione che mai avrei pensato di dover riconsiderare.
E
dire che una volta questa era la normalità. Le immagini di noi due mi passano
accanto come in un film in alta definizione: bambini, adolescenti, adulti. E
poi basta, come uno strappo netto. Qualcuno che prende il volo e l'altro che
resta a osservarlo, prigioniero di un nido non più ospitale.
«Che
ci fai qui?» sbotto con rabbia, cercando di non guardarlo. È bellissimo, più che
mai, e ho il terrore che mi legga in faccia tutto quello che penso.
«Sono
venuto a salutarti come si deve. Avevo voglia di rivedere casa tua.»
«Ma
guarda un po'. Un desiderio che deve averti tormentato in tutti questi anni» lo
canzono secca.
Sarà l'ironia che mi salverà.
O forse è solo l'unico scampolo di
razionalità al quale posso aggrapparmi.
«Che tu possa crederci o meno ci ho
pensato spesso, specie ultimamente» ribatte Enea, con un sorriso tenero,
fissando la bella facciata del nostro casale. «Ho... abbiamo dei ricordi
meravigliosi qui. I più belli della mia vita.»
«Già.
Scommetto che ti struggevi in lacrime pensando alla mia casa mentre suonavi in
quegli stadi gremiti.» E pensando a me,
vorrei aggiungere, mentre mi mordo la lingua.
«Iris,
non ne hai idea, davvero» mormora, fissandomi negli occhi con un'intensità tale
da farmi vacillare. «So che noi non ci siamo più sentiti, che non ti ho più
cercata. Ma ci sono tante cose che vorrei dirti. Quando avrai voglia di ascoltarmi...»
«Mmh,
vediamo. Mai, suppongo» affermo stizzita, superandolo e avviandomi verso
l'ingresso di casa.
«Sisi...»
«Non
chiamarmi Sisi! Lo odio quel soprannome!» rispondo rabbiosa, voltandomi di
scatto come una leonessa ferita.
«Buffo.
Lo odi solo tu. Tutti hanno amato la tua canzone» replica con dolcezza.
«Mettiamola
così, allora. Ogni volta che sento quel brano mi viene voglia di picchiare
qualcuno. Te, in modo particolare.»
«Ma
bene. Vuol dire che non ti sono indifferente, allora» ribatte con fare
ostinato, gli occhi che brillano e una magnifica espressione da schiaffi.
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