giovedì 16 maggio 2019

Release Day "Savage" di Debora C. Tepes


Oggi partecipo con la mia tappa al Release Day per il libro di Debora C. Tepes “Savage” uscito ieri.


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Una donna fortunata… Ecco come mi avrebbero definita in tanti.
Ma nessuno conosceva la verità.
Ero disposta a tutto pur di scappare dalla mia gabbia dorata e dal mio aguzzino. Mio marito, il sindaco di Sacramento. E l’ho fatto.   Sono partita per rinascere.  Ho abbandonato il mio personale inferno per approdare in un paradiso di una bellezza accecante: la giungla è diventata la mia casa, l’oceano il mio solo amico, il cielo l’unico testimone. Eppure questi luoghi inesplorati sono tutt’altro che ospitali e celano un pericoloso segreto. Due occhi glaciali mi scrutano nella notte, un predatore affamato mi bracca senza sosta, un animale feroce mi insegue con rabbia.  Lui è la natura. La più incontaminata, lussureggiante e insidiosa natura.  Un uomo. Una belva. L’ennesima.  Il fato non è stato clemente con me. Mi chiamo Ophelia e sono una sopravvissuta. Mi chiamo Ophelia e sono ancora in pericolo.

Ophelia è scappata per ritrovare sé stessa. La sua vita l’ha resa fragile, insicura, paurosa del mondo e restia a dare confidenza agli altri. Scappa per ritrovare la sua strada per rinascere.

Kamlesh è un indigeno che fin da piccolo ha dovuto imparare a cavarsela da solo: a nutrirsi, a ripararsi dalle intemperie e a trovare il modo di sopravvivere in quell’isola deserta.

Una storia intrigante, di rinascita. Un percorso lungo e difficile, ma che a Ophelia è venuto naturale. Fin dalla prima volta che l’ha visto ha sentito dentro di sé qualcosa di diverso. È stata dura sopravvivere, ritornare a vivere, ritrovare quella fiducia in sé stessa che le avevano cancellato.

Un libro intenso, un viaggio interiore di salvataggio. Ophelia è andata in avanscoperta dentro di sé come ha fatto con la foresta e con l’isola dove è naufragata. Ha ritrovato il paradiso dopo che è scappata dall’inferno. L’amore nasce e scoppia quando meno te lo aspetti e non importa se non parli la stessa lingua, se hai abitudini diverse, se non è facile comprendersi; quando trovi la tua anima gemella basta uno sguardo, una carezza, un gesto d’amore per capire quali sono i sentimenti che vivono nel tuo cuore e in quello della persona che ti conquista, per comprendere che quelle emozioni intense sono naturali e necessarie per tornare a vivere.

Lui affonda in me e io rinasco. Lui mi bacia e io risorgo. Lui mi guarda e io mi perdo. Lo amo come non ho mai amato nessuno, come non potrò mai amare nessuno. Kamlesh è il mio polo celeste. Kamlesh è linfa vitale. Kamlesh è acqua, ossigeno e fuoco. Kamlesh è la mia isola dispersa nell’oceano, è il mio universo parallelo, quello spazio di infinito abitato solo da noi e dal nostro amore. Kamlesh è l’altra metà di me, e non posso permettere a nessuno di portarmelo via, altrimenti morirei.

Un bellissimo libro che mi ha catapultata nelle isole tropicali, tra paura, dolcezza e brividi. L’autrice è riuscita a riscaldarmi il cuore con le sue parole, con l’amore tra Kamlesh e Ophelia anche in questi giorni di pioggia è tornato a splendere il sole, come nell’isola dopo la tempesta. Non ha deluso le aspettative, anzi, mi ha stupito perché ero abituata a storie forti di paura e con tratti di cattiveria dentro, invece questa è delicata, decisamente su un altro fronte e mi ha conquistata. Ma non tutto va liscio, tra tempeste tropicali e il passato che torna a bussare alla porta, l’ansia mi ha fatto compagnia per qualche pagina.

La storia di Ophelia raccontata direttamente dalla protagonista con qualche inserimento dei pensieri di Kamlesh mi ha catapultata nel loro mondo, nella loro mente e nel loro cuore. Non posso che assegnare 5 stelle alla loro storia.

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